Quanto è importante il personal branding nell’ambito del Content Marketing B2B? E come si trova il tone of voice adatto alla tua azienda, per distinguersi dai competitor?
Beh, in ambito formazione e marketing, stiamo oggi assistendo ad uno scenario nel quale, liberi professionisti e aziende, sentono sempre più forte l’esigenza di comunicare la propria immagine e di strutturarsi un luogo digitale dentro il quale poter racchiudere la propria offerta formativa, dentro il quale poter “dire qualcosa”.
Tutto dipende da una buona strategia di personal branding. Molti hanno come obiettivo la costruzione di una propria Academy: affinché questo sia un progetto di successo, c’è bisogno di edificare un business che produca utili, partendo da una base solida. Ma come fare?
Scoprilo continuando nella lettura: intraprenderemo un viaggio nel mondo del personal branding, insieme passeremo in rassegna gli aspetti salienti della creazione di una propria identità online e offline.
Cosa trovi in questo articolo:
Che cosa si intende per personal branding?
Come prima cosa, capiamo di cosa stiamo parlando, rispondendo alla domanda: personal branding cos’è?
Secondo Wikipedia:
Il personal branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura la propria “marca” personale.
Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite, nella vostra vita professionale e non.
Il persona branding è dunque come te stesso o la tua azienda vi presentate agli occhi, sia dei vostri clienti che non. L’obiettivo finale è quello di creare un’immagine definita che ti rappresenti a pieno.
Jeff Bezos ama definire il personal branding come “quello che la gente dice di te, una volta che sei uscito dalla stanza” esprimendo perfettamente il concetto.
La prima impressione è sempre molto importante, dunque, fare un personal branding efficace è fondamentale per posizionarsi all’interno del mercato.
Ma come si capisce quando si è costruito un personal branding efficace?
Si può dire di aver costruito un’immagine di sé efficace, quando, l’immagine e i valori che il tuo business vuole trasmettere sono esattamente quelli che vengono percepiti all’esterno, il che, vi posso assicurare, non è così scontata come cosa.
Insomma, devi riuscire a proporti in modo che le persone ti riconoscano capacità e competenze per svolgere un determinato incarico. Devi convincerli con la tua stessa storia di essere la scelta migliore.
In poche parole, essere la persona giusta per il compito che a loro necessita, oltre che saperlo comunicare nel modo giusto, significa condurre le persone all’interno del tuo e fargli comprendere la tua visione.
Devi quindi costruire un’identità chiara ed omogenea, funzionale sia al tuo target che agli obiettivi che vuoi raggiungere. Ma come è possibile realizzare tutto ciò nella pratica?
Personal branding: da dove partire?
Costruire la propria identità come brand può richiedere diversi tentativi, per riuscire a trovare la giusta immagine, ma non solo. Ciò che conta è il giusto modo di comunicare, per trasmettere esattamente ciò che desideriamo. Come vogliamo essere percepiti? Chi siamo?
Ti propongo un semplice esercizio da cui partire.
- Mettiti davanti ad un foglio bianco e inizia a scrivere, sulla sommità superiore, tre parole che ti descrivono come professionista (possono essere relative alla tua attività, ai tuoi valori, ai tuoi metodi). L’ideale sarebbe che una di queste fosse un verbo.
- Tira fuori tutte le parole che ti sembrano collegate a quelle tre. Puoi farlo in maniera causale o seguendo l’ordine delle tre colonne. Possono essere sinonimi, contrari, ma anche vocaboli che, in qualche modo, per te, sono associati ai primi tre.
- Al termine di questa operazione, lascia lì il foglio e dedicati ad altre attività, se possibile che non implichino attività di scrittura.
- Riprendi l’elenco e selezionane cinque e da queste 3.
- In queste 3 parole deve essere chiaro chi sei e che cosa fai e perché le persone dovrebbero scegliere proprio te. (se non ti riconosci puoi anche ripartire dal punto 1 e ripetere l’esercizio)
Ora hai una base di partenza che può essere il tuo punto di riferimento per la creazione del naming o del payoff del tuo brand o da tenere come sintesi della tua vision.
Vuoi sapere quali sono gli aggettivi che più di frequente vengono fuori da questo esercizio? Te li elenco qui sotto, ti saranno sicuramente utili.
- Esperto
- Amichevole
- Irriverente
- Visionario
- Autorevole
- Trendy
- Spiritoso
- Ironico
- Attento
- Spensierato
- Insolente
- Informale
- Provocatorio
- Sarcastico
- Romantico
- Arguto
- Appassionato
- Conservatore
- Tradizionalista
- Bizzarro
- Professionale
- Pragmatico
- Entusiastico
- Brillante
- Innovativo
- Onesto
- Ottimistico
- Emozionante
- Teatrale
Una volta stabilito ciò che ci definisce come brand (che sia un personal brand o un brand aziendale, le logiche che sottendono sono, infatti, identiche) diventa necessario stabilire lo stile della comunicazione.
Lo stile è importantissimo anche nella definizione della mission e della vision del Brand in questione, al fine di trovare il modo perfetto per comunicare al mercato che cosa ti rende unico, diverso dai competitor e quindi insostituibile.
Passiamo quindi esplorare il tema del Tone of Voice (Tov), uno degli elementi caratteristici dell’identità del brand.
Stile di comunicazione: il Tone of Voice
Guardiamo questi due messaggi immaginari:
- “Puoi inviarmi la lista dei partecipanti all’evento aziendale di cui abbiamo parlato la scorsa settimana?”
- “Aspetto ancora l’elenco dei partecipanti all’evento aziendale”
Il contenuto fattuale è lo stesso: il cliente sta chiedendo l’invio di un documento.
Quello che cambia è il tono, ovvero il contenuto emotivo della comunicazione. Nella pragmatica si parla di livelli di comunicazione.
Il secondo dei cinque assiomi della comunicazione elaborati dalla scuola di Palo Alto (una corrente psicologica statunitense che trae il suo nome dalla località californiana dove sorge il Mental Research Institute, centro di ricerca e terapia psicologica fondato da Donald deAvila Jackson nel 1959), chiarisce che ogni atto comunicativo è composto da un livello di contenuto ed un livello di relazione.
Il primo ha a che fare con cosa si comunica e con quali informazioni voglio trasmettere col content marketing b2b, ad esempio, mentre, il secondo a che fare con il come si comunica e con il tipo di relazione che vogliamo stabilire con il nostro interlocutore.
Che cosa è il tone of voice?
Possiamo definire il Tone of Voice come l’insieme degli strumenti semantici, linguistici, stilistici, e lessicali con cui un brand comunica verso l’esterno.
Ogni strumento che ti ho citato deve essere personale e ben definito, in modo da essere utilizzato coerentemente in ogni comunicazione verso l’esterno che il tuo business fa, dal post su Instagram, alla newsletter, alle comunicazioni commerciali.
Quando si interagisce con altre persone, esploriamo un universo complesso. Nel corso di una conversazione, ci facciamo un’idea della personalità del nostro interlocutore e questo passaggio è fondamentale nello sviluppo del grado di empatia.
Il tone of voice diventa, quindi, l’elemento di relazione nella comunicazione d’impresa, fondamentale per comunicare la personalità del brand e il suo punto di vista.
Come faccio a capire se sto utilizzando il giusto Tone of Voice?
Il tone of voice adatto ha l’obiettivo di creare una connessione con i clienti; quindi, se vuoi capire se il tuo tov sia veramente efficace, chiediti se è in grado di fare tutte queste cose:
- Ispirare fiducia
- Favorire l’interazione con i clienti ma non solo
- Umanizzare l’azienda e renderla più vicina ai clienti
- Differenziarti dai competitors rendendoti unico e, quindi, assolutamente insostituibile
- Rafforzare l’immagine del brand avvicinandola a quella che tu hai.
Se il tuo tov manca di anche solo uno di questi elementi, significa che è va bene, ma è migliorabile. Per essere veramente efficace ci devono essere tutti e cinque gli elementi.
Come trovare il Tone of Voice?
Quando si sceglie il tone of voice è estremamente importante che sia personale, coerente, riconoscibile: tramite ciò la persona alla quale ti rivolgi, costruisce una chiara idea del tipo di esperienza che lo attende, di cosa significhi “scegliere te”, che fa maturare in lui il desiderio del senso di appartenenza al tuo brand passando da una valutazione economica ad una emozionale.
Possiamo distinguere da 4 dimensioni primarie di tone of voice, 4 “scale di colore”, che definiscono le qualità generali di ogni approccio alla comunicazione. Esse sono:
- Serio/divertente
- Formale/informale
- Rispettoso/irriverente
- Realistico/entusiasta
La scelta di quale dimensione utilizzare parte da una riflessione su:
- La materia di cui ci si occupa
- Il profilo del proprio potenziale cliente
- L’approccio nel quale ci si identifica e che si è scelto di tenere
Nella scelta, infine, ricorda che è sempre importante osservare anche i tuoi competitor e trovare un punto di vista unico che ti permetta di essere riconosciuto e riconoscibile.
Ricorda: se il tuo messaggio “suona” come tutti gli altri, diventa solamente un rumore di fondo.
Personal Branding e Content Marketing B2B
Personal Branding e Content Marketing B2B sono strettamente connessi: senza un personal branding ben definito è infatti impensabile attuare un Content Marketing B2B efficace.
Dopo aver definito il proprio target, è necessario capire, ovviamente, quali sono i valori e le prestazioni che richiedono, che vogliono ritrovare nel tuo brand e nella loro relazioni con te, ma è ancora più importante capire che tipo di relazione cercano.
Alcuni potrebbero infatti cercare una relazione continua, con più punti di contatti, mentre altri, cercare un rapporto più saltuario con l’azienda: ai primi dovrai quindi fornire continui contenuti, mentre, ai secondi, ne saranno destinati molto meno.
Per aiutarti a costruire un Content Marketing B2B coerente con il personal branding potrebbe essere utile costruire delle Buyer Persona.
La Buyer Persona è la rappresentazione di un acquirente-tipo di un certo prodotto. Tale rappresentazione serve per comprendere il cliente tipo nelle sue caratteristiche personali, oltre che socio-demografiche, per anticiparne i comportamenti e le scelte a beneficio della user experience e user satisfaction.
Una volta definite le tue Buyer Personas sarà molto più semplice, costruire contenuti B2B mantenendo l’immagine costruita con il personal branding e il tone of voice.
Arrivato fin qui, ti sarà chiaro quanto sia fondamentale riflettere sull’identità del tuo brand. Mettiti quindi in gioco e prova concretamente a capire quali siano i tuoi punti di forza che trasmettano unicità, e trova il giusto modo per comunicarli, scegliendo il tone of voice adatto alla tuo cliente tipo.
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