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Cooperative Learning: la soluzione per i tuoi workshop

cooperative learning

Hai mai sentito parlare di cooperative learning?

Probabilmente sì, ma sui banchi di scuola. In azienda, invece, hai sicuramente sentito parlare di team working.

Ormai è indubbia l’efficacia dei gruppi di lavoro per raggiungere determinati risultati e quindi aumentare l’efficienza dell’intera organizzazione.

Ma vale lo stesso quando si parla di formazione?

Se da una parte il raggiungimento di obiettivi misurabili per l’azienda può diventare un vantaggio per il gruppo come entità, gli obiettivi di apprendimento sono solitamente considerati parte della sfera individuale.

Oltre a costruire progetti che facciano crescere le persone, il cooperative learning agisce direttamente sul team building e sulla costruzione del gruppo.

Questa visione può portare a creare percorsi di formazione fortemente orientati al singolo, volti ad accrescere il suo bagaglio di competenze, senza imparare a metterle a disposizione degli altri.

Quando si parla di competenze tecniche specifiche è più facile immaginare un percorso di formazione online strutturato per tale scopo, se invece parliamo di competenze più soft come la capacità di collaborazione, bisogna pensare a strumenti diversi.

Ti starai sicuramente chiedendo: ma come si può insegnare a collaborare?

Non ti preoccupare! In questo articolo ti spiegheremo come farlo inserendo il cooperative learning nei percorsi di formazione online utilizzando il workshop aziendale come strumento, in modo da massimizzare la produttività del team.

team working

Cos’è il cooperative learning: dalle origini ai vantaggi nel mondo di oggi

Vediamo di approfondire il mondo del cooperative learning per aiutarti a utilizzarlo nella tua formazione aziendale.

Le origini dell’apprendimento cooperativo

Partiamo subito con il definire che cosa è il cooperative learning:

L’apprendimento cooperativo è una modalità di apprendimento che si basa sull’interazione all’interno di un gruppo di allievi che collaborano, al fine di raggiungere un obiettivo comune, attraverso un lavoro di approfondimento e di apprendimento che porterà alla costruzione di nuova conoscenza. 

Il cooperative learning (anche per come viene schematizzato su Wikipedia) come si può intuire, viene inizialmente pensato per l’apprendimento scolastico.

Le sue origini risalgono agli inizi del 1970, quando dei ricercatori di psicologia sociale hanno iniziato a porre al centro dei loro studi la necessità di integrare culture diverse all’interno dei gruppi e di aumentare la produttività, l’autostima e la collaborazione.

Gli esponenti di questo filone di ricerca sono i fratelli David e Roger Johnson.

Secondo la loro visione, le caratteristiche del cooperative learning possono essere considerate le seguenti:

  • Responsabilità individuale e di gruppo: ogni membro del gruppo ha delle responsabilità e dei compiti specifici, la porzione di lavoro a lui assegnata è indispensabile per il prodotto finale, questo significa che il suo contributo al team working ricade su tutti con un potente effetto di team building;
  • Interdipendenza positiva: all’interno del team working ogni alunno deve pensare al gruppo come un insieme di membri dal destino interconnesso, in cui il successo di uno è il successo di tutti;
  • Interazione promozionale face to face: ovvero quell’insieme di atteggiamenti volti a creare un ambiente in cui ogni membro del gruppo si sente a proprio agio;
  • Competenze sociali: come il saper comunicare, saper prendere delle decisioni, gestire i conflitti, distribuire la leadership e avere capacità di problem solving. Insegnare queste competenze è indispensabile per creare un clima equilibrato in cui praticare il cooperative learning;
  • Revisione e valutazione individuale e di gruppo: capire quali sono gli elementi che funzionano all’interno del gruppo e cosa invece bisogna migliorare.

collaborative learning

Cooperative learning e collaborative learning: i due approcci a confronto

L’apprendimento collaborativo e cooperativo potrebbero sembrarvi la stessa cosa ma in realtà sono due approcci diversi.

Da una parte, con il cooperative learning, si pone il focus sulla costruzione di una nuova conoscenza, che deve essere acquisita con l’aiuto dei membri del gruppo. In poche parole, ogni studente ha la responsabilità non solo di elevare il proprio apprendimento, ma anche quello degli altri.

Nel collaborative learning, invece, il focus è sul progresso come gruppo, ogni membro fa quindi un’autovalutazione finale in base ai risultati raggiunti con il team building.

Lo scopo dei partecipanti non deve essere rivolto all’apprendimento individuale, ma orientato al risultato. Si considera quindi l’apprendimento una conseguenza del raggiungimento di un determinato risultato.

In un contesto di apprendimento come un corso di formazione online, in cui i partecipanti sono lì per rafforzare le loro conoscenze o costruirne nuove, l’apprendimento cooperativo dà la possibilità a tutti di attingere ad un patrimonio di conoscenze comune.

Rivelando subito lo scopo di questo approccio, i membri dei vari gruppi saranno incoraggiati a mostrarsi cooperativi gli uni con gli altri e nessuno si sentirà tagliato fuori.

I vantaggi del cooperative learning

È facile capire che un modo così innovativo e dinamico di apprendimento possa portare numerosi vantaggi. Di seguito riportiamo quelli più significativi:

  • Successo: il cooperative learning si configura come la più importante innovazione didattica degli ultimi tempi e più di 500 ricerche hanno dimostrato i miglioramenti dell’apprendimento in diverse aree disciplinari;
  • Autostima: la comprensione del proprio ruolo all’interno del team working e la possibilità di monitorare le proprie attività, riconoscendone i risultati, contribuisce ad aumentare l’autostima degli studenti;
  • Empatia: oltre a comprendere l’importanza del proprio ruolo, si capisce e si interpreta il ruolo degli altri, sviluppando empatia verso tutto il team. Questo è un punto fondamentale che permette di essere consapevoli delle differenze all’interno del gruppo, rendendo più facile il diversity management;
  • Più alti livelli cognitivi: l’interazione con punti di vista diversi dal nostro ci porta a rielaborare le informazioni che fanno parte del nostro bagaglio, rendendole adatte al confronto, in modo da sviluppare un pensiero critico.

Questi sono i vantaggi che si collocano nella sfera più astratta, sono quelle soft skills che derivano da un utilizzo consapevole di tecniche come il cooperative learning.

Naturalmente questo comporta anche vantaggi a livello organizzativo, riesce a rispondere in modo efficace ad esigenze come:

  • Uguale partecipazione: con questa tecnica non è possibile la classica situazione in cui con la partecipazione volontaria intervengono sempre i soliti, mentre altri lo fanno di rado, ognuno ha una porzione di lavoro e di partecipazione attiva;
  • Possibilità di monitorare i risultati: naturalmente sia a livello del singolo che a livello di gruppo;
  • Creazione di un clima positivo: il clima all’interno di una classe è un fattore che in prima battuta dipende dalla qualità delle relazioni tra i singoli, prima che da fattori esterni.

cooperative learning

Workshop aziendale: lo strumento perfetto per il cooperative learning

Abbiamo parlato di come è nato il cooperative learning tra i banchi di scuola e dei vantaggi di questo metodo di apprendimento che garantisce un’altissima qualità della didattica.

Avrai sicuramente immaginato un gruppo di alunni, in una classe, divisi in gruppi, che cooperano divertendosi e relazionandosi con gli altri.

Adesso immagina un gruppo di dipendenti in un’azienda che stanno usufruendo di un percorso di formazione online. Come si può creare un clima di cooperazione?

Naturalmente può risultare più facile immaginare un approccio al cooperative learning in percorsi offline, ma non dimentichiamoci di considerare i numerosi vantaggi dell’e-learning, tra i quali:

  • Flessibilità;
  • Possibilità di offrire una formazione continua;
  • Ridurre i costi dell’organizzazione;
  • Formare un maggior numero di dipendenti contemporaneamente;
  • Monitorare i progressi del lavoratore;
  • Integrare vari contenuti multimediali a supporto dell’apprendimento.

Quindi, tornando alla domanda su come sia possibile creare un clima di cooperazione all’interno di un percorso di formazione online, lo strumento che ci viene in aiuto è il workshop aziendale.

Ma cos’è un workshop aziendale? Possiamo definirlo così:

Il workshop è un incontro aziendale che predilige l’aspetto pratico a quello teorico, dando vita a gruppi di lavoro collettivo su un argomento specifico.

Inizialmente con il termine workshop si faceva riferimento alla costruzione di qualcosa di materiale, un team working finalizzato quindi a produrre un bene.

Sebbene l’idea di concretezza nel senso letterale del termine si sia superata, rimane una forte propensione al raggiungimento di risultati concreti e misurabili.

Migliorare il team working con il workshop aziendale

Abbiamo detto che per aumentare la cooperazione in un percorso di formazione aziendale possiamo usufruire del workshop come strumento.

Nel workshop aziendale infatti, i partecipanti avranno modo di mettersi in gioco e apprendere le nozioni in modo attivo.

Nonostante esistano numerosi strumenti che rendono l’e-learning interattivo, come quiz, test, video, gamification, che danno modo a chi usufruisce del corso di interagire con i contenuti, spesso manca l’interazione tra i vari partecipanti.

L’uomo è un essere sociale e come tale, può sfruttare al meglio le sue capacità confrontandosi e costruendo un dialogo con gli altri.

Ecco che ci viene in aiuto il workshop aziendale. Introdurre questo tipo di attività all’interno del percorso di formazione può portare grandi risultati.

Sappiamo bene che il team working è una pratica che funziona, a patto che abbia delle caratteristiche che ne garantiscano l’equilibrio.

Queste si possono trovare nelle 5C: Comunicazione, Collaborazione, Commitment, Compromesso e Comunanza di obiettivi.

Vediamole più nel dettaglio:

  • Comunicazione:
  • Collaborazione
  • Commitment
  • Compromesso
  • Comunanza di obiettivi

Allora perché non partire già dal momento della formazione a dare modo ai partecipanti di condividere le proprie competenze con il gruppo?

Ognuno di noi apprende in modo diverso ed è più forte in alcuni punti rispetto ad altri. In una situazione di team working il bagaglio di capacità di ogni membro viene messo a disposizione della squadra, in una situazione di complementarietà con gli altri.

Creare un clima di cooperazione già nella fase di formazione significa costruire le basi per un team working di successo.

Non sai da dove iniziare? Tranquillo, nel prossimo paragrafo ti spiegheremo come organizzare un workshop aziendale online perfetto.

Come organizzare un workshop aziendale online e lavorare sul team building

Bene, hai deciso di utilizzare questo fantastico strumento per incoraggiare il cooperative learning.

Per prima cosa devi sapere che il workshop aziendale può durare circa 2/3 ore, per questo è necessario avvisare gli utenti e magari programmarlo in un orario di lavoro in cui tutti riescono a partecipare

Naturalmente il workshop aziendale è un evento ad alto engagement, pertanto dovrai scegliere con cura persone che siano motivate a partecipare attivamente.

Anche il numero non può essere troppo grande, l’ideale è formare più gruppi di 5/6 persone che lavorino sulla stessa task.

Solo in questo modo avrai l’ambiente perfetto in cui potrà entrare in gioco il cooperative learning.

Vediamo insieme come organizzare un workshop aziendale online.

  1. Scegli l’argomento: per prima cosa devi capire in quale parte del tuo corso di formazione online vuoi sfruttare il cooperative learning per fissare i concetti.
  2. Programma: scegli la data e l’orario più adatti e decidi in quale momento del corso posizionare il workshop aziendale. Dopo le prime lezioni in modo da testare il punto di partenza? A metà corso per renderlo più dinamico o alla fine per valutare l’apprendimento?
  3. Pensa alla piattaforma: elemento fondamentale è la possibilità delle breakout rooms, ovvero spazi virtuali in cui si possono automaticamente dividere i partecipanti alla chiamata in gruppi.
  4. Monitora i risultati: valuta sia il livello di soddisfazione dei partecipanti, sia l’effettivo apprendimento dei concetti proposti.

A questo punto è tutto pronto. Il giorno del workshop i partecipanti si troveranno in una stanza insieme al relatore che presenterà l’argomento e il compito da svolgere.

I gruppi saranno divisi secondo delle caratteristiche precise e saranno indirizzati nelle diverse breakout rooms.

Una volta scaduto il tempo a disposizione, torneranno nella stanza iniziale per presentare il proprio lavoro e discutere con il relatore.

Come potete notare, la figura del relatore, così come la figura dell’insegnante nel contesto scolastico, è una figura di mediazione nel cooperative learning.

Il suo lavoro di mediazione però, non si limita nel presentare l’argomento e scegliere il lavoro. Il compito cruciale infatti, è quello di porre l’attenzione sul diversity management.

workshop aziendale

Costruisci il team perfetto con il diversity management

Abbiamo detto che al relatore spetta l’importante compito di formazione delle squadre per un team working efficace.

Negli ultimi anni, sta crescendo sempre di più la consapevolezza che le diversità rappresentino un valore aggiunto per l’azienda.

Pensa all’ultima volta che hai avuto un’esperienza di team working, come sono nate le migliori idee? Siete subito andati verso la stessa direzione o vi siete scontrati con punti di vista differenti? Scommetto la seconda!

Sembra paradossale ma in un processo creativo, proprio delle attività di gruppo, in cui si parte da un input per generare un output (materiale o intellettuale), sono le strade diverse che confluiscono nell’idea finale a dare il valore aggiunto.

Starai sicuramente pensando che siamo tutti diversi e che basti creare gruppi random e il diversity management interviene da solo.

Certo che siamo tutti diversi, ma ci sono alcune caratteristiche socio demografiche che rendono delle persone più simili ad altre (come ad esempio età, genere, disabiltà, etnia e religione).

Sono proprio queste diversità che dovrebbero essere distribuite in modo da avere gruppi più eterogenei possibile.

Questo vale per i gruppi di lavoro ma ancor di più per i gruppi di apprendimento. Creare gruppi con persone che vedono e apprendono le cose in modo diverso e che hanno soprattutto bagagli di conoscenza diversi, potrà dare quella marcia in più alla tua formazione.

Se vuoi approfondire l’argomento, abbiamo la ricetta per costruire il team perfetto, che è il diversity management, naturalmente!

Team leader: i pro e i contro del ruolo in una prospettiva di cooperative learning

Quante volte hai sentito parlare di team leader?

La parola leadership ormai fa parte del linguaggio aziendale e pare che tutti aspirino a questa competenza con il relativo ruolo.

Trovare una definizione può essere complesso perché la stessa parola fa parte di un quadro ampio di significati, tra cui:

  • Leadership come dimensione della personalità
  • Strumento per raggiungere i risultati
  • Determinante dei processi di gruppo
  • Esercizio di influenza, persuasione
  • Relazione di potere

Oltre ad avere un significato sfumato viene spesso interscambiata con il concetto di management, che può essere considerato come il raggiungimento degli obiettivi organizzativi in maniera efficiente, attraverso la pianificazione, l’organizzazione, la costruzione dello staff, la direzione e il controllo delle risorse organizzative.

Notiamo subito la caratteristica “oggettiva” del management che rappresenta un potere di posizione finalizzato a coordinare le attività e mantenere la stabilità. La relazione che si crea tra il manager e i collaboratori è una relazione di autorità.

Dall’altra parte, con la leadership la relazione che si crea tra il team leader e i collaboratori è una relazione di influenza. Compito di un team leader è quello di creare una visione, una strategia, dedicare attenzione alle persone, ispirare e motivare i follower, agire come coach e facilitatore.

Si può dire quindi che leadership e management siano due cose distinte, ma che la loro compresenza rappresenti un elemento imprescindibile per l’efficacia organizzativa. Infatti, un buon manager deve avere tutte le caratteristiche del team leader.

Un team leader ha al contempo interesse per le persone e per il raggiungimento degli obiettivi; è in grado quindi di ottenere la migliore prestazione possibile e mantenere un buon clima di gruppo.

Tornando alla prospettiva di cooperative learning, andiamo ad indagare quali possono essere i pro e i contro di una figura come il team leader nel contesto dell’apprendimento, in cui alla realizzazione del compito assegnato, bisogna aggiungere i risultati di apprendimento effettivamente raggiunti.

I pro del team leader

Immaginiamoci di essere uno dei partecipanti del workshop che si ritrova in un gruppo di colleghi con i quali probabilmente non è abituato a lavorare, in quanto i team sono eterogenei sia per le caratteristiche socio-demografiche selezionate con il diversity management, sia per i diversi background e settori da cui i membri provengono.

In un primo momento, sarà molto difficile iniziare una discussione per trovare insieme una soluzione. Per sbloccare questo momento di impasse, qualcuno si butta e dice la sua. Ecco, molto probabilmente sei davanti al team leader (ma non per forza!).

Come abbiamo detto un buon team leader ha una visione e sa guidare le persone, pertanto se non sarà tra i primi a parlare sicuramente interverrà per mettere ordine alle idee e trovare un filo logico.

I pro di questa figura in un contesto di cooperative learning, sono infatti:

  • il saper organizzare le idee rendendo a tutti più chiaro il percorso da svolgere
  • la capacità di valorizzare il lavoro di ognuno gestendo ruoli e responsabilità e motivando ognuno alla massima espressione delle proprie potenzialità
  • il saper comprendere i bisogni individuali e di gruppo, distinguendo quindi gli obiettivi di apprendimento individuale da quelli più materiali, volti alla realizzazione del compito assegnato
  • la capacità di creare un clima di fiducia identificando i punti di forza del team

I contro del team leader

Abbiamo visto i benefici della leadership in un percorso di apprendimento, analizzando le caratteristiche di un team leader in grado di valorizzare il gruppo senza sovrastare le persone.

Quando si parla di contro, dobbiamo sicuramente considerare i rischi che può comportare avere all’interno di un gruppo di apprendimento una persona con una tendenza alla leadership poco controllata o debole.

Infatti, per quanto il team leader rappresenti la figura ideale, in grado di massimizzare sia la dimensione di interesse per le persone che quella di interesse per la produzione, si possono trovare altri gradi di leadership:

  • Leader debole: in questo caso il leader fa il minimo sforzo per mantenere la sua posizione
  • Leader manipolatore: ha interesse soprattutto nella produzione e tratta le persone in modo strumentale
  • Leader amichevole: è il caso opposto del leader manipolatore, è più interessato quindi all’atmosfera amichevole che alla produzione
  • Leader moderato: è orientato a mantenere una produzione sufficiente e e un buon clima

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Bene, se sei arrivato fin qui ti sarai fatto un’idea generale sull’apprendimento cooperativo e sui vantaggi che può portare alla formazione dei tuoi dipendenti.

L’utilizzo di questa pratica nel contesto aziendale è sempre più diffusa, tuttavia se volete approfondire il tema vi consigliamo di documentarvi sugli studi fatti in ambito scolastico.

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