Employer branding: attirare talenti attraverso eventi online

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Se stai leggendo questo articolo molto probabilmente hai già letto il nostro articolo sui workshop e su come questi possano essere utilizzati come strumento per attrarre potenziali talenti in azienda.

Adesso, però, passiamo ad occuparci di qualcosa di ancor più specifico e focalizzato sulle risorse umane presenti in azienda.

Parliamo quindi dell’employer branding: una tendenza che si è sviluppata soprattutto negli ultimi anni, riassumibile con il concetto di fare marketing, non per vendere, ma per assumere.

Ti starai chiedendo come mai dare così tanta attenzione alle risorse umane e lavorare sulla costruzione di una reputazione aziendale senza avere un guadagno economico.

In realtà, possiamo assicurarti che un ritorno indiretto in termini di ricavi e migliori performance non tarderà ad arrivare.

Per riuscire a comprendere meglio questo aspetto, molto spesso dato per scontato, ti consigliamo di leggere questo articolo a proposito della correlazione tra reputazione aziendale e performance lavorativa.

Come? Beh, continua a leggere questo articolo per scoprirlo, non te ne pentirai.

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Employer branding significato

L’employer branding è quindi l’insieme delle strategie di pianificazione e di comunicazione che sono volta, da una parte a differenziare l’azienda dai competitors, per essere percepita come miglior posto in cui lavorare, dall’altra ad attirare i potenziali collaboratori.

Quest’attività si articola in diverse fasi:

  1. La fase analitica: questa prima fase è destinata alla definizione delle caratteristiche e dei requisiti del profilo ricercato. Si procede, in secondo luogo, all’identificazione delle aziende che ricercano le stesse figure.
  2. La fase strategica: in questa fase è necessario stabilire le strategie per ottenere un posizionamento distintivo dai competitors.
  3. La fase operativa: è in questo momento che si mettono in atto le strategie definite nelle due fasi precedenti.
  4. La fase di controllo: nella fase finale, invece, si valutano i risultati raggiunti e si confrontano con quelli attesi, per perfezionare la strategia. Ogni azione di comunicazione è un ciclo e non è mai fine a sé stessa. Per questo motivo l’ultima fase è importante quanto la prima.

Mettendo in atto queste 4 fasi l’azienda formula l’employee value proposition: l’insieme delle percezioni e delle opinioni che le persone ricevono e formulano sull’azienda.

Più questa proposta di valore si distinguerà da quella delle altre realtà, più sarà memorabile.

Ti abbiamo già parlato di strategie di employer branding fisiche e della loro importanza, in un altro articolo.

Quello che vogliamo fare in questo articolo, invece, è darti qualche suggerimento per delle strategie vincenti ma economiche: quelle online.

Employer branding esempi

Mettere in atto una strategia di employer branding nel mondo fisico può essere molto efficace ed originale, però può essere davvero costoso e impegnativo.

Per questo motivo vogliamo proporti degli esempi vincenti da cui puoi prendere spunto.

Microsoft e la valorizzazione della persona

Anche se si tratta di una delle più grandi aziende del mondo è innovativa e famosa e tutti vorrebbero lavorarci Microsoft ci tiene comunque a far sentire i suoi dipendenti come dei membri di una grande famiglia.

La multinazionale ha, infatti, creato un blog interamente dedicato, e gestito, dai lavoratori stessi.

Sul blog si possono trovare diverse sezioni: cucina, community e sostenibilità.

Alcuni parlano del lavoro in azienda, altri invece dei loro hobby e passioni.

Ad esempio, Naomi, un’impiegata dell’azienda racconta di quando cucinare una torta per i suoi colleghi le ha fatto scoprire la passione per la pasticceria.

Sul blog è disponibile una lezione di cucina insieme a lei.

Questa strategia di employer branding non è stata né molto costosa né molto impegnativa, considerando anche il fatto che il blog è autogestito dai dipendenti stessi.

Eppure, è un perfetto esempio di come far sentire apprezzati i collaboratori, non solo per le loro competenze e abilità nel luogo di lavoro, ma anche come persone.

Non finisce qui, Microsoft si impegna anche nella formazione gratuita: la sezione dedicata alle competenze offre gratuitamente consigli sull’avanzamento di carriera, sulle questioni di vita e sulla ricerca di lavoro.

Sembra un bel posto in cui lavorare, non trovi?

Si scrive sincerità, si legge Starbucks

Sui profili social di una delle più famose caffetterie al mondo i dipendenti condividono le loro reali esperienze di vita quotidiana lavorando per i franchising della catena.

Questa strategia è perfetta per “prendere due piccioni con una fava”: da una parte fornisce una comunicazione autentica e sincera e dall’altra permette ai dipendenti di partecipare attivamente nella realizzazione dei contenuti.

Tecniche di comunicazione di questo tipo sono particolarmente apprezzate da millennials e generazione z, che generalmente si interfacciano con enti e soggetti che mettono in atto una comunicazione spontanea e poco artefatta.

Si rivela una strategia vincente perché la maggior parte dei lavoratori della catena ha generalmente meno di 30 anni, e prima di un colloquio la maggior parte di loro controlla non solo la reputazione aziendale, ma si affida anche alla percezione che scaturisce dalla loro comunicazione sui social.

Dare e ricevere: Netflix

Sulla careers page di Netflix troviamo scritto “Un ottimo posto di lavoro combina colleghi eccezionali e problemi difficili.”

Questa frase racchiude perfettamente il concetto che sta dietro all’employer branding: rispetto, valorizzazione e umanizzazione delle risorse umane dell’azienda.

Navigando per il sito della multinazionali troviamo, inoltre, una sezione in cui parlano della loro filosofia della ricerca dell’eccellenza ma in un modo del tutto innovativo.

Netflix, infatti, è famosa per evitare regole, comunicare in modo diretto e libero ma allo stesso tempo per tenere in azienda solo quelle persone che si rivelano altamente motivate ed efficaci.

L’obiettivo di Netflix è quello di creare un dream team.

Già leggendo poche righe sul loro sito possiamo subito capire quanto questa società pretenda dai suoi dipendenti, ma allo stesso tempo quanto lasci ad ognuno la sua libertà e il suo modo di pensare, senza imporre eccessivi limiti.

Ora, dopo aver conosciuto tre strategie di employer branding molto diverse tra loro ma con lo stesso filo conduttore converrai con noi che non è un’attività marginale.

Essere trasparenti, umili e grati ai propri dipendenti è quello che contraddistingue un’azienda con scopo di lucro da una società complessa che non è fine a sé stessa, ma vuole rendere un posto migliore l’ambiente in cui è inserita.

Da dove iniziare? Il potenziale del recruiting day

Come primo approccio all’employer branding potresti organizzare un recruiting day.

Il recruiting day è, generalmente, un evento composto da una o più giornate durante i quali i recruiter entrano in contatto con i potenziali lavoratori.

Spesso questi eventi, a metà tra l’orientamento al lavoro e il reclutamento vero e proprio, sono caratterizzati da incontri fisici e tour aziendali.

Noi di WebinarPro, però, pensiamo che ci siano altri modi, più versatili ed economici, di organizzare un recruiting day: farlo online.

Sì, hai letto bene. Da anni siamo ormai dei professionisti nell’organizzazione di eventi online e pensiamo che non sia necessario spendere cifre astronomiche nell’allestimento degli ambienti e nella logistica di un evento di questa portata.

Un altro motivo per scegliere di organizzare un evento online è il fatto che possano partecipare persone potenzialmente da ogni parte del mondo.

L’obiettivo di questa iniziativa, per il partecipante, è quello di farsi un’idea sulla cultura e i valori aziendali (oltre a sapere di più sui profili ricercati), fare networking e distribuire il proprio curriculum.

Online non si dovrebbe affrontare nessuno spostamento e ricerca di un alloggio, avrete così un pubblico più ampio ed eterogeneo.

Un modo originale di tenere un recruiting day online potrebbe essere quello di far partecipare non solo i manager o il CEO, ma anche dei dipendenti che sono immersi nelle attività operative dell’impresa.

I partecipanti saranno, così, esposti ad una visione a tutto tondo dell’azienda, e saranno a conoscenza sia degli obiettivi e delle prospettive di crescita, sia delle attività operative che si mettono in atto per raggiungere i risultati sperati.

Il Virtual Recruiting Day di Lidl

Un esempio lampante di un recruiting day online è Lidl.

La multinazionale tedesca si è da poco messa in gioco con il suo nuovo programma di “virtual recruiting day“, eventi telematici pensati per consentire ai candidati di svolgere un primo colloquio conoscitivo con i recruiter.

L’azienda afferma che lo scopo del loro Virtual Recruing Day è facilitare il processo di selezione di nuovi collaboratori per il loro team. Di volta in volta si possono trovare diverse posizioni a disposizione: dai ruoli dei Punti Vendita a quelli dei Centri Logistici, senza scordare le opportunità per neolaureati e quelle per professionisti.

La vera differenza, però, la fa la sezione “consigli” in cui si può trovare una vera e propria guida su come scrivere un curriculum e su quali informazioni non tralasciare.

Cosa interessa a Lidl? Formazione, esperienza professionale, competenze informatiche e linguistiche, hobbies e passioni.

Non è tutto. L’azienda ci tiene a fornire istruzioni e consigli anche su come affrontare il colloquio.

Alcuni tra i suggerimenti che, secondo noi, possono essere più d’aiuto sono: informarsi sull’azienda, essere sé stessi e fare più domande possibili.

Possiamo evincere che l’employer branding di Lidl è pratico e senza fronzoli, ma da piccoli dettagli traspare la loro esperienza.

Si tratta di un’azienda molto coesa che ci tiene a mettere a proprio agio il potenziale talento, fornendogli tutto il materiale possibile in modo da tranquillizzarlo prima di un colloquio; che con un’azienda di quel calibro non è sicuramente una passeggiata !

Inizia anche tu, ti aiutiamo noi

Giunto alla fine di questo articolo non avrai più nessun dubbio su quale sia la migliore strategia da seguire per lavorare sulla propria brand identity e su come trasmettere un’employee value proposition che in modo chiaro e sincero ti distingua dai tuoi competitors.

Probabilmente non saprai da dove iniziare ma niente paura, è più che normale e ci siamo passati anche noi.

Da diversi anni abbiamo accumulato una notevole esperienza e non vediamo l’ora di metterla al tuo servizio.

Noi di WebinarPro siamo dei maghi nell’organizzazione di eventi online, ti sembrerà banale ma dietro questo servizio c’è molto di cui occuparsi: regia, assistenza dei partecipanti e risoluzione delle problematiche.

Con il nostro aiuto potrai dedicarti totalmente al tuo pubblico, lasciando a noi i task più macchinosi e che potrebbero distoglierti dall’argomento principale.

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